Legge di Bilancio

Novità della Legge di Bilancio 2025

 

La Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) introduce un insieme di misure innovative e agevolazioni destinate a promuovere la crescita, la digitalizzazione e la competitività delle imprese italiane. Di seguito sono riportate le principali novità di rilievo.

 

Incentivi agli investimenti e alla digitalizzazione

Semplificazione del Programma Transizione 5.0
Il programma subisce interventi di semplificazione per favorire l’adesione delle Micro, Piccole e Medie Imprese. Le nuove disposizioni rendono Transizione 5.0 più accessibile, incentivando la digitalizzazione e l’innovazione dei processi produttivi. Tra le novità

  • Riduzione numero scaglioni: gli scaglioni di investimento, che inizialmente erano tre, diventano due: lo scaglione con tetto a 2,5 milioni di investimento e quello da 2,5 a 10 milioni vengono accorpati in uno solo. Gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro realizzati nel 2024 e prenotati tra il 1° gennaio 2024 e il 1° gennaio 2025 potranno accedere all’aliquota maggiorata previa comunicazione al GSE. In particolare:
    • investimenti fino a 10 milioni di euro: aliquote del 35%, 40%, 45%, a seconda della classe di efficienza energetica;
    • investimenti dai 10 ai 50 milioni di euro: aliquote del 5%, 10%, 15%, a seconda della classe di efficienza energetica.
  • Fotovoltaico: cambiano anche le maggiorazioni per il fotovoltaico, considerando che sono incentivabili gli impianti previsti all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge numero 181 del 9 dicembre 2023 (cioè prodotti in Europa):
    • Pannelli lettera a (efficienza al 21,5%): maggiorazione 30%;
    • Pannelli lettera b (efficienza dal 23,5%): maggiorazione 40%;
    • Pannelli lettera c (efficienza dal 24%): maggiorazione 50%.
  • Cumulabilità: è garantita la possibilità di cumulare gli investimenti 5.0 con altri incentivi, in particolare con:
    • il Credito d’imposta per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Mezzogiorno e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) del Nord Italia;
    • gli incentivi del PNRR e gli strumenti dell’Unione Europea, purché non coprano le medesime quote di costi e nel rispetto del divieto di doppio finanziamento. Il totale del beneficio ottenuto non deve mai superare il 100% del costo ammissibile.
  • Semplificazioni: l’obiettivo di risparmio energetico per la Classe Energetica I, corrispondente a un efficientamento compreso tra il 3% e il 6% della struttura o tra il 5% e il 10% del processo produttivo, si considera automaticamente raggiunto nei seguenti casi:

    • Sostituzione di beni materiali 4.0: il requisito è soddisfatto se i beni sostituiti hanno completato il proprio piano di ammortamento da almeno 24 mesi alla data della comunicazione preventiva al GSE. In alternativa, le imprese hanno la possibilità di dimostrare un risparmio energetico superiore (oltre il 6% per la struttura o il 10% per il processo produttivo) per accedere a aliquote di beneficio maggiori.

    • Investimenti realizzati tramite una ESCo: nel caso di interventi eseguiti con il supporto di una Energy Service Company (ESCo), l’obiettivo si considera raggiunto se è presente un contratto EPC (Energy Performance Contract) che indichi espressamente il conseguimento delle soglie minime di risparmio energetico richieste.

  • Semplificazioni: in caso di sostituzione di un macchinario obsoleto, si può evitare di dover calcolare il risparmio energetico se si accetta l’aliquota al 35% prevista per gli investimenti fino a 10 milioni di euro. Inoltre, viene considerato ottenuto l’efficientamento energetico per beni acquistati nell’ambito di progetti con le Esco

 

Investimenti in beni materiali 4.0

Le risorse disponibili ammontano a un massimo di 2,2 miliardi di euro per gli investimenti in beni materiali 4.0 programmati nel corso del 2025. Tali investimenti potranno essere estesi fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% del valore complessivo.

L’accesso al beneficio è comunque subordinato alla presentazione di una prenotazione secondo una procedura a ordine cronologico, unitamente all’invio di una specifica comunicazione. Il beneficio sarà quindi concesso fino a esaurimento delle risorse stanziate.

Gli obblighi sopra indicati non si applicano agli investimenti in beni materiali 4.0 realizzati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 30 giugno 2026, a condizione che, entro il 31 dicembre 2024, sia state versato e accettato un acconto di almeno il 20%.

Inoltre, a partire dal 2025 è prevista l’abolizione del credito d’imposta per gli investimenti in beni immateriali 4.0 (software 4.0). Tuttavia, i software 4.0 per i quali è stato versato un acconto del 20% entro la fine del 2024 continueranno a beneficiare di un credito d’imposta pari al 15%, a condizione che l’investimento venga completato entro il 30 giugno 2025.

 

Credito d’Imposta ZES Unica
Con uno stanziamento di 2,2 miliardi di euro, il credito d’imposta dedicato alle Zone Economiche Speciali (ZES) rappresenta una leva cruciale per stimolare investimenti e crescita economica in aree strategiche.

 

Credito d’imposta per ricerca e innovazione
Confermati gli incentivi per progetti di ricerca, sviluppo tecnologico e design, con aliquote diversificate: 20% per la ricerca, 10% per lo sviluppo tecnologico e 5% per attività legate alla creatività estetica.

 

Ires premiale

E’ prevista una riduzione dal 24% al 20% dell’aliquota Ires per le imprese che reinvestono l’80% degli utili, di cui almeno il 30%per investimenti in beni 4.0 e 5.0, e che assumano l’1% di lavoratori in più.

 

Proroga della “Nuova Sabatini”
Estesa fino al 2026, la misura supporta l’acquisto di macchinari e beni strumentali 4.0, prevedendo contributi con un tasso agevolato fino al 3,575%, favorendo così l’ammodernamento tecnologico delle imprese.

 

Proroga del Fondo di Garanzia per le PMI
La disponibilità del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese è estesa per tutto il 2025. I massimali garantiti aumentano fino a 5 milioni di euro, mentre il limite per gli importi ridotti è fissato a 100.000 euro, rendendo più agevole l’accesso al credito per microimprese e piccole attività.

 

Incentivi all’occupazione e al rafforzamento della forza lavoro

Proroga della Decontribuzione Sud
Le imprese localizzate nel Mezzogiorno potranno beneficiare dell’esonero totale dei contributi previdenziali per i contratti stipulati entro il 30 giugno 2024. La misura sarà valida fino al 31 dicembre 2024 e coordinata con i bonus previsti dal Decreto Coesione.

Esonero contributivo per nuove assunzioni nel Sud
Una nuova misura prevede la riduzione totale dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato nelle regioni meridionali, con l’obiettivo di incentivare la creazione di posti di lavoro stabili e abbattere i costi per le imprese.

Riduzione del 50% dei contributi per nuovi artigiani e commercianti
Un’agevolazione dedicata a chi avvia un’attività artigianale o commerciale, consentendo di dimezzare l’onere contributivo e facilitare la fase di avvio delle nuove imprese.

Incentivi all’assunzione femminile nei settori con disparità di genere

Le aziende potranno godere di una riduzione contributiva del 50% per contratti a tempo determinato e indeterminato.

Riduzione dei contributi previdenziali per nuove imprese femminili

Le donne che avviano una micro o piccola impresa femminile potranno beneficiare di una riduzione del 50% dei contributi previdenziali per i primi tre anni di attività.

 

Misure per l’internazionalizzazione

Incremento del Fondo SIMEST
Le imprese orientate all’export e alla penetrazione nei mercati internazionali potranno beneficiare di una maggiore dotazione del Fondo SIMEST, mirata a finanziare progetti di internazionalizzazione e a promuovere il Made in Italy su scala globale.

In particolare, saranno istituite tre nuove linee di finanziamento:

  • Crescita, con 100 milioni di euro per investimenti in capitale di rischio in PMI e medie imprese;
  • Investimenti Infrastrutture, che destina la stessa cifra a progetti infrastrutturali strategici all’estero;
  • Venture Capital e Investimenti Partecipativi, erede del Fondo rotativo per venture capital, mirata a innovazione e startup.

Sarà poi attvata una Linea America Latina per sostenere investimenti italiani in America Centrale e Meridionale in ambiti produttivi, patrimoniali e innovativi, senza obbligo di garanzie fino al 2026 e con cofinanziamenti a fondo perduto fino al 20% per le imprese del Sud Italia. Parallelamente, la Linea Africa si aprirà a progetti più generali nel continente, rafforzando il ruolo delle filiere produttive italiane.

Le imprese ad alto consumo energetico beneficeranno di incentivi per la transizione digitale ed ecologica, tra cui esenzione da garanzie fino al 2026 e cofinanziamenti a fondo perduto fino al 20%, estesi a percorsi di efficientamento energetico.

 

La presente scheda ha solo scopo informativo. Zenit Project Lab Srl declina ogni responsabilità in caso di errori o lacune. I contenuti della scheda potranno essere oggetto di aggiornamento e approfondimento senza periodicità prestabilita. Per qualsiasi chiarimento e approfondimento potete contattarci all’indirizzo email info@zenitprojectlab.it.